Tesori da scoprire.
Sono tante le testimonianze della presenza di una tradizione vitivinicola in Abruzzo già nell’antichità.
La viticoltura abruzzese ha conosciuto una fase di rapida trasformazione nel periodo dell’unificazione. Ma è negli ultimi 40-50 anni che la viticoltura abruzzese si è specializzata e in modo molto razionale ha via via abbandonato le aree più difficili per ridistribuirsi in quelle più vocate della collina litoranea.
L’Abruzzo enologico è ormai una grande realtà. Lo dimostrano la crescita qualitativa, l’interesse della critica e del mercato e i successi riportati ogni anno nei concorsi nazionali e internazionali. Merito soprattutto di una forte valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni più importanti, e di una nuova generazione di enologi e di imprenditori vitivinicoli.
Il Montepulciano è tra i vitigni più diffusi e rappresenta più della metà della base ampelografica regionale, oltre a essere il vitigno di riferimento della DOC Montepulciano d’Abruzzo.
Con un trend in continua crescita, si hanno notizie certe sulla sua presenza in Abruzzo sin dalla metà del ‘700.
Il Pecorino è un vitigno a bacca bianca presente nella parte meridionale delle Marche: è un vino solare, molto sapido, fresco, profumato, dotato di profondità e carattere. Dopo anni di oblio in cui stava per estinguersi o al massimo veniva usato come vino per tagliare vini più leggeri, finalmente oggi i tempi sono maturi e i vignaioli lo producono in purezza.